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Cosa visitare

Un po’ di storia

La storia di Castelnuovo risale all’epoca etrusca romana, anche se le prime notizie storicamente documentate del centro abitato risalgono al 740, in epoca longobarda  Nel Trecento Castelnuovo si era affermato come importante centro di transito, vera e propria "porta meridionale" della valle della Garfagnana. Fu proprio nel 1320 che Castruccio Castracani  convinse i castelnuovesi ad insorgere contro i padroni lucchesi, e si insediò nella Rocca fino al 1327, anno in cui Lucca ripristinò il proprio dominio: è da collocarsi in questo periodo (1324) la costruzione del ponte , voluto da Castruccio  per collegare l'esistente castello all'antico borgo di "Cellabarotti", l'attuale rione di "Santa Lucia". Nel 1429 vista l'offensiva di Firenze che stava penetrando in Garfagnana , ed aveva posto sotto assedio la stessa Lucca, Castelnuovo si sottomise volontariamente a Niccolò d’Este  di Ferrara, liberandosi così dal dominio lucchese: gli Estensi fecero di Castelnuovo la capitale della neonata Provincia della Garfagnana, e ricompensarono gli abitanti con diversi privilegi. Nel 1512 entrò in Castelnuovo Francesco della Rovere  Duca di Urbino, ma fu subito allontanato dal ritorno dei Lucchesi; nel 1521 furono finalmente i Fiorentini ad impadronirsi della città, sospinti da Papa Leone X . Alla morte del Pontefice, i castelnuovesi insorsero, penetrarono nel castello e scacciarono il commissario pontificio, acclamando il ritorno di Alfonso I d'Este alla guida della Provincia garfagnina: per tutta risposta, il Duca inviò niente di meno che Ludovico Ariosto in qualità di governatore (ad Alfonso ricorsero i castelnuovesi, come ebbe a dire il celebre poeta,"...tosto che a Roma il Leon giacque...").

Scorcio di Castelnuovo La situazione in Valle del Serchio era la seguente: Castelnuovo era rimasta fedele agli Estensi di Ferrara , Castiglione a Lucca,Barga a Firenze. In pratica la Valle era divisa tra i tre Stati del Centro-Nord Italia più forti e ricchi in quel periodo. Castelnuovo rimase estense sino all'avvento delle truppe francesi di Napoleone, che lo aggregò alla Repubblica Cisalpina, per poi annetterlo al Principato di Lucca nel 1805, retto dalla sorella del Bonaparte Elisa Baiocchi. Nel 1814, nel clima della Restaurazione, tornarono gli Estensi, con l'acclamazione popolare di Francesco IV , che ressero la città e la Valle fino all'Unità d’Italia, a parte un breve periodo di dominio dei Granduchi di Toscana tra il maggio 1848 e l'aprile 1849. Si tenne nel 1860 il plebiscito che sancì l'annessione di Castelnuovo e degli altri centri garfagnini al nascente Regno d’Italia, inglobati alla provincia di Massa Carrara , nata dalla fusione della Lunigiana e della Garfagnana  appunto: tale provincia fu in un primo tempo assegnata alla regione Emilia, per essere poi ricondotta alla sua naturale collocazione toscana nel 1871. Fu nel 1923  che Castelnuovo con il suo circondario  fu definitivamente aggregato alla Provincia di Lucca, chiudendo un cerchio lungo sette secoli. (Fonte: Wikipedia)

 I luoghi di interesse: la Rocca Ariostesca

La Rocca AriostescaLa Rocca Ariostesca, simbolo della città che domina la centrale piazza Umberto I, deve il suo nome all'aver ospitato dal 1522 al 1525, in qualità di governatore della provincia estense di Garfagnana, il poeta Ludovico Ariosto, cui succederà nel secolo successivo Fulvio Testi (1640-1642).  Un piccolo presidio esisteva in loco già nel X secolo, ma si può dire che la struttura originaria della Rocca come oggi la conosciamo risalga al XII secolo; modificata lungo tutto il Duecento, fu notevolmente ampliata nel primo Trecento da Castruccio Castracani, che determinò un allargamento dell'intera cinta muraria del borgo. Fu Paolo Guinigi ad ordinare la costruzione dell'imponente torre posta al centro della Rocca, ornata dall'orologio civico, che fu nel tempo adibita anche a carcere; la terrazza che guarda sulla piazza fu eretta nel 1675, in concomitanza con l'apertura dell'arco monumentale di accesso al centro cittadino. Sono andati perduti gli arredi interni, tra cui sono noti gli arazzi che adornavano la "Sala dei Principi".

La Rocca venne danneggiata durante la seconda guerra mondiale e in seguito restaurata. Sede di mostre ed eventi culturali, ospita nelle sue sale il Museo archeologico, nel quale si conservano numerosi reperti e testimonianze dei periodi preistorico, liguro-apuano ed etrusco in Garfagnana. Attualmente è chiusa per un importante restauro che la riporterà al suo splendore e sarà la base per realizzarvi locali museali permanenti. (Fonte: Wikipedia)

  

 I luoghi di interesse: Duomo dei Santi Pietro e Paolo 

 

Eretto nel XVI secolo sui resti di una preesistente chiesa romanica risalente all'XI secolo, in età barocca l'interno fu oggetto di profondi cambiamenti, con l'aggiunta di nove altari, con lo sfarzo decorativo tipico dell'epoca. La facciata rinascimentale, presenta tre portali ed è scompartita da quattro lesene sorreggenti un semplice frontone. Durante la seconda guerra mondiale subì il crollo del tetto e di alcuni muri esterni e il successivo restauro ne riscoprì la fase più antiche. Conserva una splendida pala d'altare in terracotta robbiana raffigurante "san Giuseppe", attribuita al Verrocchio, una cornice marmorea della bottega del Civitali, una tela di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio raffigurante la "Madonna con Santi".

Interno del Duomo Il cosiddetto "Cristo Nero", scultura del XV secolo, scampato all'incendio che colpì la sacrestia nel 1977, è oggi conservato nella cappella di San Giuseppe (che un tempo ospitava la terracotta attribuita al Verrocchio), al lato dell'abside. (Fonte: Wikipedia)

 

 

 

 

I luoghi di interesse: Teatro Comunale Vittorio Alfieri 

 

Il Teatro comunale Vittorio Alfieri è, con i suoi 510 posti a sedere, il secondo teatro della provincia, dopo il Teatro del Giglio di Lucca. Fu inaugurato la sera del 22 agosto 1860, con La straniera di Vincenzo Bellini. Il teatro era stato voluto da un gruppo di maggiorenti locali, fra cui il conte Giovanni Carli e Antonio Vittoni: il conte Carli stesso progettò la struttura ispirandosi probabilmente ad elementi decorativi presenti nel teatro del Giglio di Lucca. L'edificio presenta un ampio atrio, la platea a ferro di cavallo, tre ordini di 17 palchi più il loggione. Le opere pittoriche furono realizzate dal castelnovese Davide Franchi.

Interno AlfieriIntatto dopo la Seconda guerra mondiale, venne trasformato in sala cinematografica, fino alla sua chiusura nel 1990. Il 9 settembre 2006, con un concerto sinfonico dell'Orchestra regionale toscana, il teatro è stato nuovamente inaugurato dopo i restauri. (Fonte: Wikipedia)

 

I luoghi di interesse: Fortezza di Mont'Alfonso

 

La Fortezza di Mont'Alfonso fu ideata, alla fine del Cinquecento, come estremo presidio difensivo del Ducato di Ferrara a difesa del confine con la Repubblica di Lucca. Realizzata tra il 1579 e il 1586, fu progettata dall'ingegnere carpigiano Marc'Antonio Pasi. Presidio militare estense nei secoli XVI e XVII, durante la parentesi napoleonica (1805 - 1814) fece parte dei beni del Principato di Lucca e Piombino. Nel 1809, a causa degli enormi costi di manutenzione, la fortezza fu venduta; tornò di proprietà estense nel 1814. Ai primi del Novecento Mont'Alfonso passò nelle mani di privati, la famiglia scozzese Bechelli, che la elesse residenza estiva, facendo dell'edificio a destra della Porta Nord - che ospitava la «Prigione nuova» nel Settecento - una vera e propria villetta in stile Liberty. Le strutture della Fortezza, già deterioratesi nel tempo, furono ulteriormente danneggiate dalla spaventoso terremoto che colpì la Garfagnana nel 1920; per di più, i bombardamenti che nel 1944-45 colpirono Castelnuovo, retrovia della "linea gotica", sicuramente non risparmiarono Mont'Alfonso. Nel 1980, quando l'Amministrazione Provinciale di Lucca rilevò la struttura dalla famiglia Bechelli, i periti incaricati di redigere la relazione estimativa parlarono di un complesso in pessime condizioni, che raggiungeva in alcuni punti il completo diroccamento. Da allora si è proceduti in un'imponente opera di restauro, che vede la Fortezza come uno dei motori del rilancio culturale oltre che economico della Valle. (Fonte: Wikipedia)

I luoghi di interesse: altri monumenti 

Loggiato Porta, intitolato al pittore manierista castelnuovese, ricavato al piano terra del Palazzo Comunale. Mura del borgo antico e la cosiddetta "Porta Miccia", o "Porta di Castruccio". Le chiese di Santa Lucia, quella dei Cappuccini con annesso convento, quella di Sant’Antonio, della Beata Vergine (detta della Madonna), l’Oratorio San Carlo ed ancora la Chiesa della Misericordia e la Chiesa Chiesa della SS. Trinità di Torrite. (Fonte: Wikipedia)

Garfagnana e dintorni 

Dalla Garfagnana sono facilmente raggiungibili famosi centri storici come Lucca, Pisa e Firenze, così come la rviera della Versilia, La Spezia e le Cinque Terre. Più vicine, quasi un tutt'uno con la valle, la Lunigiana, con i suoi castelli, la Media Valle del Serchio, che con il Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano segna l´ingresso geografico all´area montana della provincia di Lucca, l´Alta Versilia con cui condividiamo buona parte della catena apuana. Le catene montuose sono uno dei vanti della zona per la loro bellezza, basti pensare all’Omo Morto. In Mediavalle, oltre al Ponte del Diavolo, da segnalare per la sua bellezza la città di Barga e la frazione di Castelvecchio Pascoli così denominata per il soggiorno del poeta.

 

La Garfagnana offre la possibilità di lunghe passeggiate in boschi ombrosi al riparo da qualsiasi suono che non sia quello di decine di volatili diversi e di ruscelli, borghi medievali da esplorare, una cucina ricca a base di farro, farina di castagna, funghi e formaggi, strade tortuose da percorrere fra costoni di roccia sporgenti e panorami mozzafiato, baciati dal sole e dal verde. Centro di attrazione è sicuramente il Lago di Vagli, il maggiore bacino artificiale della Toscana, in cui confluiscono le acque del fiume Edron, affluente del Serchio. Oltre ad offrire una vista di indiscutibile bellezza circondato dalle montagne circostanti, il lago nasconde il vero segreto: nelle sue profondità racchiude il “paese fantasma” di Fabbriche di Careggine. Il piccolo borgo è invisibile perché emerge soltanto quando il bacino idroelettrico viene svuotato per i lavori di manutenzione della diga, evento che aveva più o meno cadenza decennale, anche se è dal 1994 che non si verifica. A sei chilometri da Vagli Sotto si può visitare l'Oasi naturale Lipu di Campocatino, a mille metri d'altezza, una conca modellata da un antico ghiacciaio sospeso e sovrastata dalle pareti vertiginose del monte Roccandagia. Da qui, a mezz'ora di cammino, si raggiunge l'eremo di San Viano, costruito in una cavità naturale di una parete rocciosa. Altra perla è Isola Santa. Di recente valorizzato grazie a un progetto di ristrutturazione di alcune famiglie del luogo, il minuscolo borgo si trova ai piedi dei monti e su un delizioso lago dove poter pescare o fermarsi per un pic-nic sul prato. Alcune delle antiche case sono state ristrutturate e sono disponibili per periodi di villeggiatura di famiglie e gruppi. In direzione Vergemoli, ecco la Grotta del Vento, tra le principali attrazioni della Garfagnana. Aperta al pubblico dal 1967, si tratta dell'unica grotta turistica europea che offre la possibilità di scegliere fra tre diversi itinerari di visita, compresi i percorsi “avventura”, disponibili solo su prenotazione con una guida speleologica e con tratti in parete, con corde e scale a pioli. Nei pressi si trova l'Eremo di Calomini (a quattro chilometri da Gallicano). A strampiombo sulla montagna, è un monastero con facciata settecentesca che ospita due chiese, le celle dei frati e la cucina. I sotterranei sono stati scavati a colpi di scalpello da frati e fedeli a partire dal VII secolo. Tra i comuni di Piazza al Serchio, San Romano, Sillano e Villa Collemandina, ecco il Parco dell'Orecchiella. È un'area protetta dal Corpo Forestale dello Stato composta da imponenti foreste di faggio, castagno ed abeti ancora oggi popolate da numerose specie di animali selvatici come il lupo appenninico, cervi, mufloni e cinghiali. Nei cieli volano numerosi rapaci come il falco e l'aquila reale. Per raggiungerlo, il percorso più semplice è quello da Villa Collemandina, proseguendo per Corfino: si attraversano zone di eccezionale bellezza, un piccolo assaggio di quello che si troverà nel parco. L'area è molto vasta, comprende aree per pic nic, un ristorante, il centro visitatori, musei, diversi sentieri e anche giardini in cui osservare orsi bruni, cervi, cerbiatti e mufloni. Nei dintorni si trova la Fortezza delle Verrucole, che comprende alcune delle vestigia medievali più importanti della zona e che dai suoi 600 metri offre una vista su tutta la vallata e sulle Alpi Apuane. Oppure Sillico, frazione di Pieve Fosciana, un tempo dimora dei briganti della zona. Merita sicuramente qualche ora anche Castiglione di Garfagnana, caratterizzato da una cinta muraria e da una fortezza di epoca medievale ottimamente conservate.

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